La puntata del 5 marzo 2024 de Le Iene si preannuncia colma di temi importanti e controversi. Tra i casi di rilevanza nazionale vi è la vicenda di Chico Forti, detenuto da oltre due decenni negli Stati Uniti e recentemente trasferito in Italia. La puntata si soffermerà anche sulla questione del processo di revisione di Rosa Bazzi e Olindo Romano, noti per la Strage di Erba. Non mancano poi inchieste su questioni di attualità, l’intervista all’ex boss di Trani e la disperata situazione del cittadino italiano Filippo Mosca, detenuto in un carcere in Romania. Cosa sveleranno di nuovo le indagini di questa puntata sulle singole vicende?

Puntata Le Iene 5 Marzo 2024

Dopo 24 anni trascorsi in un penitenziario di massima sicurezza negli Stati Uniti, è emersa la notizia del trasferimento in Italia di Chico Forti. L’annunciò di venerdì scorso direttamente dal Premier Giorgia Meloni, a Washington. Chico Forti è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Dale Pike, evento che ebbe luogo la data del 15 febbraio 1998, a Miami. Nonostante la pena, Chico non ha cessato di affermare la propria innocenza. L’inviato delle Iene, Gaston Zama, ha dedicato anni a raccontare questa intrigante storia.

La puntata del 5 marzo, recapita gli sviluppi più recenti e analizza la prima udienza del processo di revisione che potrebbe condurre all’annullamento della condanna di Rosa Bazzi e Olindo Romano, noti per la cosiddetta “Strage di Erba”. La decisione della Corte d’Appello di Brescia è stata quella di accogliere la richiesta dei legali dei coniugi e di differire l’udienza al 16 aprile. Antonino Monteleone offre un approfondito esame di quanto emerso durante l’udienza.

L’attenzione si sposta poi su Salvatore Annacondia, ex boss di Trani, intervistato da Giulio Golia. Annacondia, divenuto un collaboratore di giustizia dal 1991, offre una vivida descrizione dei dettagli della mafia pugliese, dando agli spettatori l’opportunità di saggiare la realtà criminale italiana. L’inchiesta continua con il caso di Filippo Mosca, un cittadino italiano detenuto in condizioni inaccettabili in un carcere in Romania, a causa della condanna in primo grado per traffico di droga. La testimonianza di Roberta Rei mira a sollevare consapevolezza su questa penosa situazione.

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